Home / Senza categoria / Psicogenealogia selvaggia 2/io parto da qui

Psicogenealogia selvaggia 2/io parto da qui

6

5

4

3

2

1

Io parto da qui. Dal settimo rigo, lasciandomi alle spalle (e tipograficamente in testa) sei generazioni di antenati.

2 Psicogenealogia selvaggia 2-Io parto... con immagini_html_de1fc25

6

5

4

3

2

ARCHIMEDE

Il primo è mio padre, nato in Sicilia, a Catania, da dove fu sradicato prima di poter diventare Archimede di Catania.

2 Psicogenealogia selvaggia 2-Io parto... con immagini_html_2600c09f

6

5

4

3

MARGHERITA

(ARCHIMEDE)

Archimede ha sentito la sofferenza di sua madre Margherita, anche lei sradicata. E sradicata da un’infanzia che fu molto felice.

2 Psicogenealogia selvaggia 2-Io parto... con immagini_html_7731a440

6

5

4

FRANCESCO

(MARGHERITA)

(ARCHIMEDE)

Francesco, padre di Margherita, ha cercato di consegnare delle immagini, di fermare dei momenti, di lasciare una traccia nel tempo.

E’ grazie a lui, alle sue foto, che la ricerca comincia.

2 Psicogenealogia selvaggia 2-Io parto... con immagini_html_3965ac4f

6

5

GIUSEPPE MARGHERITA

(FRANCESCO)

(MARGHERITA)

(ARCHIMEDE)

Giuseppe, padre di Francesco, ha sposato Margherita, una donna materna, più grande di lui, vedova di un precedente matrimonio.

2 Psicogenealogia selvaggia 2-Io parto... con immagini_html_m6c44ad7a

6

GIOVANNI MADDALENA

GIUSEPPE MARGHERITA

(FRANCESCO)

(MARGHERITA)

(ARCHIMEDE)

Giovanni e Maddalena, genitori di Giuseppe, hanno sottoscritto il loro assenso al matrimonio del figlio, perché la sposa oltre ad essere vedova era orfana.

(VITO NICOLO’) (MARIA STELLA)

MADDALENA GIOVANNI

(GIUSEPPE)

(FRANCESCO)

(MARGHERITA)

(ARCHIMEDE)

Il padre di Maddalena, Vito Nicolò, aveva sessant’anni quando è nata sua figlia ed era molto più anziano di sua moglie, circa ventidue anni più di lei. Anche Maddalena si è sposata con un uomo molto più anziano di lei.

VITO NICOLO’

(MADDALENA)

(GIUSEPPE)

(FRANCESCO)

NICOLO’ –» MARGHERITA

E visto che nella famiglia c’era stato un Nicolò, nonno materno di sua nonna, quando tanti anni dopo un uomo con quel nome si presentò, distinto, colto, infervorato da nobili ideali, la nonna pensò di potersi affidare a lui.

2 Psicogenealogia selvaggia 2-Io parto... con immagini_html_m7dd76e4f

(+FRANCESCO)

MARGHERITA

Ma prima dobbiamo ricordare che la nonna visse nella casa di Nicolosi un’infanzia molto felice, che fu costretta a interrompere bruscamente alla morte del padre, a 14 anni. Tutto sembrava destinarla alla gioia, alla spensieratezza, all’arte, a una vita nella quiete della natura, e invece tutto si sgretolò, tutto divenne più difficile, e ci fu per lei l’insicurezza, l’indigenza, l’itinerare; ma nel destino di sofferenza che le era riservato e che abbracciò divenne anche madre e pittrice.

2 Psicogenealogia selvaggia 2-Io parto... con immagini_html_1aace2d4

GIUSEPPE MARGHERITA SALVATORE MARIA STELLA

FRANCESCO LORENZA

MARGHERITA

Giuseppe Pellegrino si sposa a 28 anni con Margherita Montesanto, che ha quasi dieci anni più di lui ed è vedova. Il primo marito di Margherita era cugino del padre di Giuseppe, quindi Giuseppe sposa una sua zia acquisita.

Il figlio Francesco Pellegrino si sposa a 28 anni con la cugina Lorenza Montesanto, che nelle memorie familiari viene presentata come sua coetanea, mentre all’anagrafe e nella realtà più di undici anni li separano.

28 anni lui, 39 lei

(è probabile che lei lo abbia cullato da piccolo).

(V.A. RAPISARDA CONSOLI) DOM. PELLEGRINO CARMELA CONSOLI VITO N. RAPISARDA M.S. RAPISARDA

GIOVANNI PELLEGRINO MADDALENA RAPISARDA

GIUSEPPE PELLEGRINO

I Rapisarda sono molto endogamici. Al battesimo di Giuseppe, padre di Francesco, uno dei testimoni è Vito Antonio Consoli, sacerdote, che si firma Vito Rapisarda Consoli: suo padre è un Consoli, molto probabilmente fratello di Carmela Consoli moglie di Domenico Pellegrino (nonni paterni del bambino), sua madre è una Rapisarda, sorella di Vito Nicolò Rapisarda, marito di Maria Stella (nonni materni), il cui cognome non è specificato. In genere ciò vuol dire che si tratta dello stesso cognome. C’è stato quindi un matrimonio Rapisarda-Rapisarda da una parte, tra cugini o addirittura tra zio e nipote, data la differenza d’età, e due alleanze incrociate Consoli-Rapisarda e Pellegrino-Consoli.

DOMENICO PELLEGRINO CARMELA CONSOLI CONSOLI ?

GIOVANNI PELLEGRINO (+GIOVANNI CONSOLI)

GIUSEPPE PELLEGRINO MARGHERITA

Il primo marito di Margherita Montesanto era anche lui un Consoli, Giovanni, probabilmente un cugino dei Pellegrino, figlio di un fratello di Carmela. Cugino di Giovanni, perché Margherita era più anziana, apparteneva alla generazione precedente rispetto al secondo marito Giuseppe.

GIUS. PELLEGRINO MARGH. MONTESANTO SALVATORE MONTESANTO STELLA BARBAGALLO

FRANCESCO PELLEGRINO LORENZA MONTESANTO

I Pellegrino, che hanno partecipato a questo gioco di alleanze finalizzato probabilmente alla difesa della proprietà o comunque in senso più vasto alla risoluzione di problemi familiari all’interno della famiglia stessa, troveranno quindi naturale stipulare successivamente un patto simile con i Montesanto, prima con il matrimonio di Giuseppe Pellegrino con Margherita Montesanto, vedova più anziana di lui, poi con quello di Francesco Pellegrino con la cugina Lorenza Montesanto, anche lei più anziana dello sposo.

DOMENICO

GIOVANNI

DOMENICO GIUSEPPE

DOMENICO FRANCESCO

Francesco si lascia infantilizzare come suo padre, ma la cosa non sembra pesargli; è un padre e marito affettuoso che si realizza nell’ambito a lui circostante come fotografo, “dilettante”, cioè senza finalità economiche, per il puro piacere di fotografare.

Il ruolo dominante tocca al fratello Domenico, che ha diritto al nome tradizionale del primogenito, lo stesso dell’antenato Domenico Pellegrino, vissuto nella seconda metà del 700, cugino e omonimo dell’ultimo barone Pellegrino di San Dimitri.

2 Psicogenealogia selvaggia 2-Io parto... con immagini_html_m226a1b97

GIUSEPPE MARGHERITA SALVATORE MARIA STELLA

FRANCESCO LORENZA

(MARGHERITA)

Nella famiglia di Lorenza si cerca a tutti i costi di non disperdere la proprietà.

Conservarla unita è un valore.

Le figlie non vengono fatte sposare fino a tarda età; si valutano bene le alleanze.

Così, che un sentimento tra Francesco e Lorenza nasca spontaneo e sia visto di buon occhio, che esso sia indotto e incoraggiato, o che un’unione sia decretata a tavolino dalla famiglia, fatto sta che nel 1888 si celebra il matrimonio tra i due cugini, lui figlio di Margherita Montesanto, lei del fratello Salvatore.

SALVATORE MARIA STELLA

(+GIUSEPPE) LORENZA CRISTOFORO

Lorenza ha un fratello, Cristoforo, più giovane ma unico maschio rimasto, dalla personalità forte.

Salvatore e Maria Stella hanno perso il primo figlio, Giuseppe, un sacerdote morto a 37 anni di tubercolosi.

L’unica sua immagine ci è stata trasmessa grazie al cugino Francesco, che ha trovato il modo di conservare su lastra un minuscolo negativo ricavato da una foto precedente, con una tecnica sperimentale.

2 Psicogenealogia selvaggia 2-Io parto... con immagini_html_b47b437

SALVATORE MARIA STELLA

FRANCESCO LORENZA (+GIUSEPPE) CRISTOFORO

MARGHERITA

Salvatore Montesanto e Maria Stella Barbagallo riponevano delle aspettative in Giuseppe, che divenne don Peppino Montesanto.

Di buon grado, a quanto pare, ma morì giovane, perché? Le cronache familiari parlano di una tisi contratta visitando i parrocchiani ammalati; nell’unica foto che ci resta ha un aspetto piuttosto cagionevole, pallido e con profonde occhiaie.

Cristoforo, già destinato alla difesa della proprietà, alla morte del fratello rafforzò il suo controllo sulla famiglia.

Era il 1884-85.

Nel 1886 ci fu una terribile eruzione dell’Etna, fermata a pochi passi dalle case invocando sant’Antonio, protettore di Nicolosi.

Anche i Montesanto probabilmente invocarono il loro caro defunto, che li protesse.

Nel 1888 Francesco e Lorenza si sposano.

Nel 1890 nasce mia nonna Margherita, prima nipote per i Pellegrino e per i Montesanto.

2 Psicogenealogia selvaggia 2-Io parto... con immagini_html_m3d58e7d6

SALVATORE (+MARIA STELLA)

FRANCESCO LORENZA

MARGHERITA MARIA STELLA GIUSEPPE

La nonna Maria Stella Barbagallo muore nei quattro o cinque giorni che precedono la nascita della nipote, nonna Margherita.

Nel giro di una settimana Lorenza perde la madre e dà alla luce la prima figlia.

Le lettere e le foto di quell’epoca fanno comunque pensare a un’infanzia protetta e il più possibile serena per Margherita.

Negli otto anni successivi nascono la sorella Maria Stella e il fratello Peppino.

Quest’ultimo nel 1898, da una madre nata nel 1849, che lo partorisce a 49 anni.

I Montesanto sono forti, hanno una tempra di ferro.

GIUSEPPE MARGHERITA

DOMENICO 1857-1931 FRANCESCO 1860-1904

Anche Margherita Montesanto si è sposata tardi con Giuseppe, a 38 o 39 anni. Ma era già stata sposata in precedenza, a 22 anni, con Giovanni Consoli, figlio di Pietro (non sappiamo che età avesse questo primo marito, ma è molto probabile che Margherita abbia avuto da lui dei figli: negli atti anagrafici è citato come testimone un Pietro Consoli, nato intorno al 1848; di questo Pietro si parla anche in alcune lettere familiari).

Comunque da questo secondo matrimonio Margherita avrà altri figli, il primo a quasi 40 anni e l’ultimo a 44.

Il primogenito Domenico è definito come un accentratore, meno artistico rispetto al sognante Francesco e più pratico nella gestione dei beni.

Almeno, è quel che si deduce dal racconto della nonna, che lo incolpa di non aver difeso Lorenza e i suoi figli alla morte del fratello, avallando di fatto la sua estromissione dalla proprietà familiare.

DOMENICO (+FRANCESCO) LORENZA CRISTOFORO

MARGHERITA MARIA STELLA GIUSEPPE

Alla morte di Francesco i tre figli, ancora minorenni e per l’epoca bambini (14, 10 e 6 anni), vennero affidati a un tutore – almeno da un punto di vista formale ed economico, visto che la madre Lorenza era ancora viva e abitava con loro, ma tant’è, ai primi del Novecento una donna rimasta vedova era considerata come una minore, da sottoporre alla tutela di un uomo.

Non so di quale dei due zii si trattasse, se del proprietario terriero Cristoforo Montesanto, ben radicato a Nicolosi, o del cittadino Domenico Pellegrino, più propenso a condurre vita catanese e a liberarsi dalle prreoccupazioni (avendo comunque egli stesso già tre figli alla morte di Francesco, così come del resto lo zio Cristoforo – uno scenario quasi simmetrico).

GIOVANNI MADDALENA

GIUSEPPE MARGHERITA

DOMENICO ( ) FRANCESCO

Il quadrisavolo Giovanni Pellegrino, nato nel 1789, sapeva scrivere; ho visto la sua firma sull’atto di matrimonio del figlio Giuseppe con la vedova Margherita Montesanto, il 10 maggio 1856.

C’è anche la firma di Giuseppe, la sua scrittura che conoscevo per averla vista nelle lettere familiari di parecchi anni dopo, in cui il nonno sessantaduenne esprime a Lorenza, sua nuora e nipote, le sue inquietudini per la salute della nipotina Margherita, in vacanza con la madre a Nicolosi: “garantiscela quanto più puoi, non farci pigliar fresco (…) ma scusa se ti faccio queste prevenzioni, l’abbestia sono io, tu sei madre, è la premura e la stima che abbiamo per la nostra nipotina (…) qui la casa senza di lei sembra un deserto, se piance o se ride sempre n’è cara (…) simpatica piccirillaccia, cosa dolce, zuccarata, come il miele”.

L’apprensione per la piccina risolleva in realtà nel mio trisnonno lo sgomento per una doppia perdita, quella di sua madre Maddalena nel 1858 e quella di sua figlia Maddalena, morta a 4 mesi nel 1859, quel buco tra i fratelli Domenico e Francesco che inconsapevolmente ci è stato trasmesso anche nella disposizione spaziale dell’albero genealogico.

GIOVANNI (+MADDALENA 1808 – apr 1858)

GIUSEPPE sposa 10 mag 1856 MARGHERITA

DOMENICO feb 1857 (+MADDALENA dic 1858 – apr 1859) FRANCESCO ott 1860

La piccola Maddalena non figurava nell’albero e non ne avevamo mai sentito parlare, un dolore sotterraneamente nascosto, una perdita occultata.

E’ riemersa dagli archivi di Catania con il suo certificato di morte.

Nata alla fine del 1858, le viene dato il nome dell’antenata, madre di suo padre, morta da pochi mesi, ad aprile 1858.

Dopo circa un anno, sempre nel mese di aprile, muore anche la bambina, di poco più piccola di Domenico, che rafforza così la propria posizione dominante di primogenito.

Dopo un anno e mezzo nasce Francesco, a riportare la gioia ma anche a colmare una mancanza di prole femminile: è mite, sensibile, accomodante, destinato a una vita di artista più che di condottiero.

2 Psicogenealogia selvaggia 2-Io parto... con immagini_html_m2dd471c82 Psicogenealogia selvaggia 2-Io parto... con immagini_html_m60460676

DOMENICO (+MADDALENA) FRANCESCO LORENZA +(GIUSEPPE) CRISTOFORO

I personaggi dominanti nelle rispettive famiglie sono Cristoforo, che è rimasto unico maschio in una forte e radicata famiglia di proprietari terrieri, e Domenico, primo maschio di una famiglia benestante, sempre legata alla proprietà della terra ma con aspirazioni di vita più cittadine.

Dopo la morte di Giuseppe da una parte e ancor più di Maddalena dall’altra, Lorenza e Francesco rappresentano gli anelli deboli del sistema, i figli obbedienti che dovranno ridare la gioia ai loro cari e assecondarne i progetti per il bene della famiglia.

(MADDALENA) (MARIA STELLA)

(MADDALENA) FRANCESCO LORENZA (GIUSEPPE)

MARGHERITA

Così Francesco compensa la perdita di sua sorella Maddalena e in qualche modo anche quella della madre di suo padre, omonima e morta un anno prima, mentre Lorenza porta il lutto del fratello morto e perde la madre pochi giorni prima di dare alla luce sua figlia Margherita, che compensa così la perdita di Maria Stella (e Giuseppe) per il ramo Montesanto e quella delle due Maddalene, in particolare della piccola, morta a pochi mesi di vita, per il ramo Pellegrino.

Si capiscono meglio i riferimenti, nelle lettere scritte dal padre e dal nonno della bambina quando Lorenza si allontana per qualche tempo con la figlia neonata, alla culla vuota, alla casa che pare un deserto.

2 Psicogenealogia selvaggia 2-Io parto... con immagini_html_2e297451

FRANCESCO LORENZA

MARGHERITA

Margherita vivrà la sua infanzia in un mondo incantato e fantastico, fra i cliché del laboratorio fotografico di suo padre e i giochi all’aperto, inverni miti a Catania e estati lunghissime di sei mesi a Nicolosi. Un giorno all’età di tre o quattro anni farà una fuga a Ficominutilla, descritta qualche anno dopo in una lettera come un’esperienza meravigliosa, senza nessun timore, tutta protesa alla scoperta della natura attorno a sé: “e io vedeva tutte quelle cose che m’incontravano”…

2 Psicogenealogia selvaggia 2-Io parto... con immagini_html_m2639b760

(+FRANCESCO) LORENZA

MARGHERITA MARIA STELLA GIUSEPPE

Negli otto anni fra la morte di Francesco e quella di Lorenza i tre orfani studiano e ricevono un’educazione. Margherita segue probabilmente dei corsi di pittura (altre fonti familiari la presentano come autodidatta – mio padre mi parlò di un breve corso privato, una serie di lezioni che seguì per imparare i rudimenti, continuando poi da sola). Zia Stella prese lezioni di musica, studiava il piano con il maestro Ardini-Sozzi (di lui non c’è traccia su Internet, ma pare che all’epoca fosse famoso a Catania) e prese anche un diploma di sarta. Di Peppino si sa che era un po’ turbolento, e dei suoi studi non ho notizia. Da giovanotto si farà fotografare in studio, con una sigaretta tra le dita, accanto a una donna matura; in un altro clichè figura da solo alla guida di un aereo da guerra, infine spavaldo nel 1921 nella foto sul porto d’armi, sguardo di sfida, mascella volitiva. Sempre molto elegante, con abbigliamento curato, cravatte originali, anelli, colletti ineccepibili… Negli anni 30 s’imbarcherà per le Americhe e si perderanno le sue tracce.

Gli aneddoti familiari evidenziano in lui un fondo di iperattività; la fissità dello sguardo e l’apparente calma che mostra nelle foto esprimono probabilmente l’irriducibilità di un uomo testardo e volubile che difficilmente si lascia dissuadere da ciò che ha intrapreso.

2 Psicogenealogia selvaggia 2-Io parto... con immagini_html_4a16b4f7

NICOLO’ MARGHERITA

Qui entrano in gioco i Mingo, una genìa di ipnotizzatori, grandi manipolatori di pensiero. Una storia apparentemente più mentale, meno emotiva.

Una famiglia in cui conta molto smarcarsi dalla massa, avere idee originali.

Molto determinati e assorbiti dai propri interessi, principalmente speculativi, molto ostinati anche nel perseguirli, eventualmente anche a discapito delle persone che li circondano, o quanto meno tralasciando le necessità materiali dei familiari.

Tutto speso per la gloria, per l’ideale.

Di questa stirpe di patrioti e pensatori in Sicilia non resta quasi nessun discendente.

FRANCESCO + 1904 LORENZA + 1912

NICOLO’ MARGHERITA MARIA STELLA PEPPINO

Alla morte di Francesco, nel 1904, o poco dopo, Lorenza viene estromessa dalla proprietà di Nicolosi.

Ha comunque una bella casa a Catania, in via Redentore, una stradina tranquilla a ridosso della villa Bellini, case con giardini e alberi da frutto, costruzioni semplici, basse, dalla linea leggera, con archi.

E’ qui che Margherita Pellegrino, andando a passeggio con Stella, conoscerà un brillante studente di farmacia, Nicolò Mingo, che abita nella stessa strada con la madre e la sorella.

Lorenza muore nel 1912 e l’anno successivo la nonna si sposa con il nonno.

(MATTEO+1907) CROCIFISSA (LORENZA+1912)

(CORRADO)(CARLO)(ENRICO) LUCIA NICOLO’ MARGHERITA STELLA PEPPINO

Alla morte di Lorenza, madre di Margherita, Nicolò interagisce con la situazione della nonna, scatenandone le tappe successive.

Anche lui ha perso il padre a 22 anni e vive con la madre anziana e con la sorella.

Ha tre fratelli più grandi che non vivono più in Sicilia: i primi due sono emigrati in Paraguay, il terzo è ufficiale medico a Roma.

E’ molto ambizioso ma sprovvisto di mezzi economici.

Con il matrimonio prende in consegna le due orfane, Margherita ventitreenne, sua sorella Maria Stella, che ha 19 anni all’epoca, e il fratello Peppino, ragazzino avventuroso, che si arruolerà di lì a poco nell’aviazione, ma a quei tempi ancora quindicenne e considerato quindi come un infante.

Dopo qualche anno, alla morte della madre Crocifissa, anche la sorella del nonno, zia Lucia, si unirà a loro. Ultima della fratria del nonno subito dopo di lui e unica figlia femmina, sarà il capro espiatorio della situazione quando essa si deteriorerà.

2 Psicogenealogia selvaggia 2-Io parto... con immagini_html_m4eae9937

«- NICOLO’ MARGHERITA MARIA STELLA PEPPINO

ENRICO (MATTEO)

I nonni si sposano alla fine del 1913 e nel 1915 nasce il primogenito Enrico; scoppia la prima guerra mondiale, il nonno parte per il fronte e Margherita resta sola con il bambino e i fratelli più giovani.

Appena ha l’età per partire, Peppino si arruola come aviatore.

Il nonno torna in licenza e alla fine della guerra nasce Matteo, che muore subito dopo il parto.

(+CROCIFISSA)

LUCIA NICOLO’ MARGHERITA MARIA STELLA PEPPINO -»

ENRICO (+MATTEO) ARCHIMEDE LAURA BEATRICE MARIA CARLO

La guerra finisce. Il nonno torna e nel 1920 nasce Archimede, seguito da Laura e Beatrice. Nel 1922 Nicolò convince Margherita a vendere la casa di via Redentore per finanziare una serie di suoi progetti ambiziosi (una farmacia, una scuola privata), che falliranno rapidamente.

Il nonno diventa professore di chimica; dopo aver vissuto in una modesta casa in affitto a Cibali, sobborgo di Catania, la famiglia lascia la città e comincia a girare, in balia dei suoi trasferimenti.

Dal 1926 al 1938 i Mingo-Pellegrino cambieranno città quattro volte: Trapani, l’Aquila, Catanzaro, Napoli. Ogni volta un trasloco con mobili e tutto, dal caldo torrido di Trapani al gelo delle montagne dell’Aquila, dalla vita provinciale di Catanzaro all’animazione della città partenopea.

Nel corso dei trasferimenti nascono gli ultimi due figli: Maria a Trapani, Carlo all’Aquila.

Alla morte di Crocifissa si è unita al nucleo Lucia, sorella del nonno.

Peppino emigra in Argentina.

Infine nell’autunno del 1938 i Mingo-Pellegrino approdano a Napoli, dove sembrano trovare un po’ di pace.

Per modo di dire, perché scoppia quasi subito la guerra.

2 Psicogenealogia selvaggia 2-Io parto... con immagini_html_43ae1fa

(CROCIFISSA) (+FRANCESCO) (+LORENZA)

(«- ENRICO) LUCIA NICOLO’ MARGHERITA MARIA STELLA GIUSEPPE

ENRICO ARCHIMEDE LAURA BEATRICE MARIA CARLO

Alla morte di Lorenza, con il matrimonio della nonna i tre orfani vengono di fatto consegnati alla giurisdizione del nuovo capofamiglia Nicolò Mingo.

Suppongo che inizialmente conservino i contatti con i cugini Pellegrino e Montesanto, i primi loro coetanei, i secondi appena un po’ più giovani.

Almeno finché restano a Catania.

Poi cominciano i trasferimenti forzati del nonno, intorno al 1926. Nel 1928 saranno già all’Aquila e la Sicilia natale verrà abbandonata per sempre. La nonna lascia definitivamente Catania a 36 anni e la Sicilia a 38.

Anche all’Aquila, poi a Catanzaro e a Napoli, i Mingo-Pellegrino continuano a parlare siciliano tra loro. Zio Carlo racconta che quando va a scuola a Napoli nel 1939 “non capisce niente”.

Invece Enrico, che ha cominciato i trasferimenti nell’adolescenza, prende gusto all’esistenza girovaga e trova nuovi amici dappertutto; da adulto si appassionerà per l’Esperanto, che darà orizzonti mondiali al suo impulso di movimento.

(DIACRONICO – FRATRIE CUGINI PELLEGRINO E MONTESANTO)

2 Psicogenealogia selvaggia 2-Io parto... con immagini_html_58296ab9

GIUSEPPE MARGHERITA MARIA STELLA

GIOVANNI MARIA STELLA SALVATORE

NINO (ANTONIO) GIUSEPPE ANGELA

GIUSEPPE

Anche le cugine Montesanto studiano, ci sono anche lì due sorelle che procedono in tandem, appena un po’ più giovani, Stella e Angela, una dipinge e l’altra suona, ma nella loro fratria è Stella che dipinge – la primogenita come Margherita -, mentre Angela suona (e studia matematica, che potrà insegnare solo dopo la morte del padre). Studiano al conservatorio e all’accademia, viaggiano, perfezionano l’educazione andando al nord, ma il padre, Cristoforo, non le fa sposare e le trattiene vicino a sé per farsi accudire (morirà vecchissimo e negli ultimi anni infermo dopo essere stato un uomo molto energico e prestante).

Dei due maschi, Salvatore viene destinato secondo la tradizione familiare alla carriera ecclesiastica, frequenta il seminario ma non ha la vocazione dello zio Giuseppe: appena conosce una ragazza che gli piace lascia la tonaca e si sposa, rivendicando i propri diritti di primogenito maschio.

Dall’altro lato, il cugino Peppino Pellegrino, omonimo del fratello della nonna e nato poche settimane dopo di lei, è molto amato dalla nonna e da zia Stella: quest’ultima gli scrive fino alla fine, anche in vecchiaia, da Napoli. Ma lui muore prima, nel 1975, mentre lei gli sopravviverà di 12 anni, accolta umanamente a casa nostra da Archimede dopo la morte dei nonni, ma triste e chiusa nei suoi ricordi, fino a 93 anni.

2 Psicogenealogia selvaggia 2-Io parto... con immagini_html_m24dee81d