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Cronologia dei traslochi

Cronologia

Cronologia dei traslochi

 

 

 

La casa storica dei Pellegrino si trovava in via Redentore 4, a Catania, ed era stata costruita nella seconda metà dell’ottocento dal trisnonno Giuseppe Pellegrino. Nel 1858, alla morte di Maddalena Rapisarda, moglie del quadrisavolo Giovanni, i Pellegrino abitano ancora nella casa precedente, nella strada Faraone. Nel 1882, alla morte di Giovanni, sono già a via Redentore.

La nonna Margherita si sposa con il nonno Nicolò Mingo nel dicembre del 1913. Enrico, Archimede e Laura nascono a via Redentore. Nel 1920 la casa viene venduta, con terreno, annessi e pertinenze, per la somma di lire trentaseimila; i Mingo-Pellegrino conservano il diritto di abitare in uno degli appartamenti fino all’estate 1922; lasciato il quale, per un anno la famiglia va in affitto in via degli Archi (oggi via Salvatore Tommaselli), all’angolo con via Androne, in un palazzo signorile, dove il nonno tenta di aprire una scuola privata, ma il progetto naufraga rapidamente per mancanza di alunni.

Nell’autunno del 1923 si trasferiscono in una casa più modesta, a Cibali, alla periferia nord di Catania, in via Lorenzo Torrisi (oggi via Volturno), traversa della via Susanna che terminava in campagna. Dietro la casa c’era la campagna, si vedeva l’Etna. Lì dopo pochi mesi nacque Beatrice.

I Mingo-Pellegrino restano nella casa di Cibali per tre anni, dal 1923 fino al 1926,

durante i quali il nonno, laureato in farmacia, insegna come supplente a Catania nei licei Cutelli e Spitalieri e il pomeriggio lavora in farmacia, la Farmacia della Croce Verde, in via Vittorio Emanuele, che gestisce con l’amico Ettore Forziano. La bisnonna Crocifissa con la prozia Lucia abita a Picanello (Picaneddu), nella villa Vezzosi.

La farmacia non rende e le supplenze sono saltuarie, così nel nel 1926 il nonno fa il concorso per l’insegnamento di Scienze naturali e Chimica ed ottiene la cattedra a Trapani, al liceo Ximenes.

A Trapani restano per due anni, poi nuovo trasloco nell’autunno del 1928, dal clima tropicale di Trapani al freddo gelido degli Abruzzi, all’Aquila, dove resteranno fino al 1933.

Nel 1933 vanno a Catanzaro, dove il nonno insegna all’Istituto tecnico Grimaldi. Nell’autunno del 1938 il nonno viene trasferito a Napoli, al Diaz.

 

 

La famiglia abita nel centro storico, in via Mariano Semmola, oggi via Benedetto Croce, in un palazzo poi abbattuto a seguito dei danni dei bombardamenti, un edificio a L che ha una facciata su piazza del Gesù (allora piazza Oberdan) e l’altra su via Benedetto Croce, che ingloba l’arco di Santa Chiara.

Si trasferisce poi dopo un anno o due in via San Sebastiano 57, all’ultimo piano, per tutta la durata della guerra e fino ai primi anni sessanta. E’ un palazzo antico senza ascensore, dal confort rudimentale ma molto poetico, con un terrazzo panoramico da cui si vedono il campanile di Santa Chiara e San Martino.

Nel 1949 Archimede conosce Annamaria, con cui si fidanzerà nel 1950. Si sposeranno nel 1957 e andranno ad abitare al Vomero, in via Caldieri (allora Prolungamento di via Rossini) e poi in via Rossini, con vista sullo stadio Collana.

Negli anni sessanta anche il nonno, la nonna e zia Stella si trasferiscono al Vomero, a via E.A.Mario, in un palazzo moderno, con ascensore, più comodo ma certamente meno poetico rispetto alla casa di via San Sebastiano. In questa casa festeggeranno i 40 anni di matrimonio nel 1963 e finiranno i loro giorni a pochi mesi di distanza l’uno dall’altra nel 1972.