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Caro zio

Catania 29 marzo 1902

Caro zio

Ho ricevuto la sua cara lettera, la quale mi ha fatto venire alla mente la scappata che feci per andare a ficominutilla, e l’inferno che trovai quando ritornai a casa, e ogni volta che la mamma ci pensa mi rimprovera, ed io mi metto a ridere e penso tutte quelle cose che m’incontravano per la strada, e ogni volta che ci penso mi sembra di essere a ficominutilla.

Io mi confusi vedendo tutte quelle belle frutti che lei mi mandò, e lo ringrazio molto insieme al caro nonno.

Ora accetti da me cinque cannola e due piccole teste di turco di uno innesto fatto di mio papà nel nostro giardino, e quest’anno vennero piccoli perché ne fecero molti.

Mi consolo della sua buona salute e anche di quella del nonno.

Noi tutti di famiglia vi auguriamo la buona santa Pasqua di passarla felice.

Papà e mamma vi rispettano tanto.

Io mia sorella e mio fratellino vi baciamo le mani e rispettandolo tanto sono sua affezionata

Nipotina

Margherita Pellegrino